Giorgio Levi Della Vida schreibt zu dem Fragment, vgl. Frammenti coranici, Roma 1947, S. 25: "Cm. 16 X 14,9; 16 linee. / Sura 5,15 (18) ǧāʾakum (il primo) - 18 (21) s-samāwāti ; verso: sura 5,18 (21) wa-l-ʾarḍi - 23 (26) wa-ʿala . / Questo foglio appartiene allo stesso esemplare del numero seguente. / La scrittura, sorta (altezze massime mm. 6) e piuttosto grossa e rigida, è molto simile a Geschichte des Qorāns Tafel V Abb. 6. La curva inferiore dell'alif è poco sviluppata e volge all'insù; ǧīm, ḥāʾ, ḫāʾ giacciono orizzontali sulla linea; qāf isolata e finale ha doppia curvatura; lām finale scende di molto al disotto della linea; nūn isolata e finale è pochissimo incurvata; ʿayn mediana è solo leggermente aperta; yāʾ isolata e finale è enormemente retroflessa; il suo tratto finale si prolunga talvolta al disotto di una o più delle parole precedenti. / I punti diacritici mancano del tutto; le vocali sono indicate da punti rossi. / I singoli versetti sono divisi da un grosso punto in oro; un divisore quinario, in forma di una hāʾ stilizzata in oro (v. a no. 31), appare nel verso dopo la parola ġālibūna del v. 23; qui termina appunto il v. 25 secondo la numerazione di Baṣra (v. Spitaler, p. 36). / Il foglio è stato tagliato nel senso della lunghezza, con perdita del margina interno e di circa la metà di ciascuna linea. Il largo margine esterno (mm. 48) e i margini superiore e inferiore della parte superstite sono intatti. La scrittura del verso è molto sbiadita."
Hinweis zum italienischen Text: Der arabische Text in den Katalogtexten des Katalogs von Levi Della Vida wurde aus technischen Gründen in lateinischer Umschrift notiert.