ڡاٮٮطروا اٮے معکم مں ال مٮٮطرٮں ١٠٢ ٮم ٮٮحى ر | 1 |
سلٮ ا والدٮں امٮوا ک د ل ک حٯ ا عل ٮٮا ٮٮح المو | 2 |
مٮٮں ١٠٣ ٯل ٮاٮها الٮا س اں کٮٮم ڡے سک مں د ٮٮے | 3 |
ڡلا اعٮد الدٮں ٮعٮ دوں مں دو ں الـله و لک ں اعٮد | 4 |
الـله الدے ٮٮوڡٮکم وامرٮ اں اکوں مں المو | 5 |
مٮٮں ١٠٤ واں اٯم وحهک للدٮں حٮٮڡا ولا ٮکو | 6 |
ٮ ں مں المسرکٮں ١٠٥ ولا ٮدع مں دوں الـله ما لا | 7 |
ٮٮڡعک ولا ٮصرک ڡاں ڡعلٮ ڡاٮک ادا مں | 8 |
ا لطلم ٮں ١٠٦ واں ٮمسسک الـله ٮصر ولا کـ اسڡ | 9 |
له الا هو واں ٮردک ٮحٮ ر ڡلا را د لڡصله | 10 |
ٮصٮٮ ٮه مں ٮسا مں عٮده وه و العڡور الرح ٮم ١٠٧ | 11 |
ٯل ٮاٮها الٮاس ٯد حاکم ا لحٯ مں رٮکم ڡم ں | 12 |
اهٮدے ڡاٮما ٮه ٮدے لٮڡس ه ومں صل ڡاٮما | 13 |
ٮصل علٮها وما انا علٮکم ٮوکٮل ١٠٨ واٮبع م ا | 14 |
ٮوحے ا ل ٮک واصٮر حٮے ٮحکم الـله | 15 |
وهو حٮر الحکم ٮں ١٠٩ | 16 |
ٮسم الـله ال رحمں الرحٮم ٠ الر کٮٮ احکم ٮ | 17 |
اٮٮه ٮم ڡ صلٮ مں لدں حکٮم ح ٮٮ ر ١ الا ٮعٮد | 18 |
و ا الا ا لـله اٮٮے لکم مٮه ٮدٮ ر و ٮ سٮر ٢ | 19 |
واں اس ٮع ڡروا رٮکم ٮـم ٮوٮوا الٮ ه ٮمٮعکم | 20 |
مٮعا حسٮا الے احل مسمے و ٮوٮ کل د ے | 21 |
ڡصل ڡصله واں ٮولوا ڡاٮى احا ڡ | 22 |
علىکم عداٮ ىوم کٮىر ٣ الے الله مرحعکم | 23 |
Das Fragment stammt ursprünglich aus einem Kodex aus al-Fusṭāṭ (Alt-Kairo), zu dem fünf andere Fragmente gehören: Paris Arabe 328 (a) (56 fol.), Paris Arabe 328 (b) (14 fol.), Sankt-Petersburg Marcel 18/1 (fol. 1-24) und Marcel 18/3 (fol. 45-46) und KFQ 60 der Nasser D. Khalili Collection (1 fol.), siehe die Angaben im Eintrag zu Arabe 328 (a).
Giorgio Levi Della Vida schreibt zu dem Fragment, vgl. Le frammenti coranici, Roma 1947, S. 1f.: „Cm. 28,8 X 20,3 ; 22 linee / Sura 10,102 انتظروا[ف] - 11,3 ذى ; verso: sura 11,4 قدير. - 13 (16) فاتوا . / La scrittura di questo foglio è decisamente arcaica, colle caratteristiche del tipo « ḥiǧāzeno » e più precisamente della specie definita come « meccana » dalla signorina Abbott (Chicago, p. 18-19) : inclinazione verso destra; leggera curvatura dell’estremità inferiore dell’alif verso destra, ad angolo retto; ǧīm, ḥāʾ et ḫāʾ iniziali e mediane disposte obliquamente sulla linea e poco sviluppate in larghezza ; qāf isolata et finale con coda doppiamente incurvata; ʿayn mediana (e finale) notevolmente aperta ; yāʾ isolata et finale retroflessa ; l’omissione, e rispettivamente l’uso, dell’alif di prolungamento non sempre concorde coll’edizione del Cairo. I punti diacritici e la notazione delle vocali mancano completamente, eccetto che a line 9 del verso: اخزنا (sura 11,9), dove peraltro i punti sembrano aggiunti da mano più recente. Sei trattini obliqui allineati a coppie fungono da divisori des singoli versetti ; fa da divisore quinario (nel recto | dopo sura 10,105, nel verso dopo 11,5) una sottile alif in rosso, di tattura alquanto rozza, circondata da una serie di piccoli punti neri; un disco rosso circondata da una serie di piccoli punti neri e con entrovi iscritta in nero una lettera in funzione di numerale fa da divisore denario : se ne riscontra un solo esemmpio dopo sur 11,10 con iscrittavi la lettera yāʾ = 10. L’inizio della nuova sura non è contrassegnato da alcun titolo.L’identità della scrittura di questo foglio con quella dell’essemplare frammentario nella Bibliothèque Nationale di Parigi, Arabe, Supplément 150 A (n. 328 (1) nel catalogi die Mac Guckin De Slane) è cosi completa (v. la riproduzione in E. Tisserant, Specimina codicum orientalium, Bonnae 1914, tab. 41 a, e cfr. la descrizione ibid. p. XXXII, quella in Geschichte des Qorāns, Tafel VII 9) da non lasciar dubbio che si tratti dello stesso esemplare. La differenza nelle dimensioni, che nei frammenti parigini sono di cm. 34 x 26, si spiega colla perdita dei margini del foglio vaticano.La stato di cinservatione è piuttosto cattivo : il solo margine interno, molto stretto, è conservato quasi per intero ; il superiore e l’inferiore sono distrutti, insieme colle due ultime linee des testo. Dal lato esterno, oltre all’interno margine sono anche scomparse alcune lettere alla fine di ciascuna linea ; ampie porzioni della pagina sono distrutte in basso, in alto e all’esterno, buchi e macchie deturpano la scriuttura. Il tipo di scrittura rappressentato da questo foglio è senza dubbio il più antico tra quanti si conoscano finora ; tuttavia, com’è stato ricordato dell’introdutione, la sua assegnazione al primo secolo dell’egira non è unanimamente accettata dagli studiosi.“
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